I fondi comuni di investimento sono strumenti di risparmio, gestiti da operatori autorizzati, che consentono di investire in tutti i mercati finanziari quotati nel mondo, anche piccole cifre su tutte le tipologie di titoli, che siano esse azioni, obbligazioni, titoli di Stato…
Possono essere acquistati presso le banche e gli uffici postali.
Con gli importi sottoscritti e versati, si acquistano quote del fondo, il cui valore viene determinato da quello dei titoli che compongono il paniere sottostante e viene regolarmente comunicato e pubblicato dalla società di gestione agli investitori.
L’imposta di successione si calcola sul valore dei beni che compongono l’asse ereditario, fatte salve le esenzioni previste dalla legge.
Ad esempio, i titoli di Stato come i Btp, non entrano nel valore della successione e dunque non sono soggetti ad imposta in occasione del trasferimento agli eredi, ma i fondi comuni non sono equiparati e dunque scontano la tassazione.
Infatti pur non essendo assimilabili al denaro, i fondi comuni di investimento ereditati, entrano a far parte dell’attivo ereditario.
Le norme che regolano la successione prevedono che dopo la morte dell’investitore i fondi vengano bloccati fino all’individuazione dell’erede.
In pratica nessun parente o familiare è autorizzato a compiere qualunque tipo di azione.
Una volta avvenuta la successione i fondi di investimento saranno trasferiti agli eredi legittimi i quali ne entreranno in possesso.
Quindi, nel momento in cui il proprio caro viene a mancare, gli eredi dovranno innanzitutto comunicare alla banca il decesso, producendo il certificato di morte rilasciato dall’anagrafe comunale.
Potranno a questo punto chiedere alla banca la certificazione di consistenza dei beni del defunto alla data del decesso, da cui risulterà il tipo dei rapporti intrattenuti e dei titoli posseduti.
Qui, compariranno anche le quote dei fondi comuni di investimento che erano stati sottoscritti dal deceduto presso la banca intermediaria.
I dati risultanti da questo certificato rilasciato dalla banca dovranno essere riportati nella dichiarazione di successione da presentare all’Agenzia delle Entrate.
Infine, per chiudere la successione ed ottenere dalla banca lo sblocco dei rapporti del proprio caro deceduto ed il trasferimento dei titoli e delle disponibilità finanziarie in loro favore, gli eredi dovranno presentare alla filialetenutaria dei conti e degli altri rapporti una copia conforme della dichiarazione di successione presentata.
Una volta completato l’iter, la banca provvederà a modificare l’intestazione delle quote agli eredi, che così ne diventeranno i proprietari.
A questo punto, potrà essere addebitata agli eredi l’imposta sui guadagni di capitale maturati nel periodo e sarà l’intermediario ad effettuare il calcolo e gli adempimenti.
Invece, l’imposta di successione sul valore delle quote dovrà essere versata dagli eredi, sulla base dei dati riportati nella dichiarazione di successione.
Il valore “corrente” soggetto a tassazione è quello delle quote alla data della morte, come risultante nella certificazione rilasciata dalla banca.
La successione di fondi comuni di investimento o la successione titoli azionari, include comunque altre norme e casistiche a cui si deve prestare attenzione.
Per questo se desiderate ulteriori informazioni su come ci si debba comportare in caso di successione di fondi comuni di investimento, potete rivolgervi al nostro studio legale Micheloni avvocato Verona, contattandoci per telefono o compilando il FORM che trovate a questa PAGINA.