Cos’è lo Iure Sanguinis

Lo Iure Sanguinis è un’espressione giuridica di origine latina che indica l’acquisizione della cittadinanza solose uno dei propri genitori o entrambi ne sono in possesso o se un ascendente è in possesso della cittadinanza italiana, in questo caso.

Il principio vale anche in caso di riconoscimento o adozione.

Ad esempio, se negli Stati Uniti d’America vige lo “ius soli” e nascervi è sufficiente per diventarne a tutti gli effetti cittadini statunitensi, il diritto italiano riconosce lo “ius sanguinis” o “iure sanguinis” e quindi solo chi è figlio di italiani o ne è discendente, lo è a sua volta.

Da ciò deriva la concreta possibilità che i discendenti di seconda, terza e quarta generazione, ed oltre, di emigrati italiani, siano dichiarati cittadini italiani per filiazione.

Quindi ecco perché lo Iure Sanguinis è così legato alla cittadinanza.

Requisiti per la cittadinanza Iure Sanguinis

Per semplificare, la cittadinanza italiana può essere acquisita:

1. Per origine:
   • Il figlio di padre o madre cittadini italiani;
   • per “jure sanguinis” o diritto di sangue in virtù del quale il figlio nato da padre o da madre italiana, che non abbiano mai perso la cittadinanza, è cittadino italiano dovunque avvenga la nascita;
2. Per nascita: chi nasce in Italia può acquisire la cittadinanza se:
   • I genitori sono entrambi ignoti o apolidi;
   • Risiede in Italia sin dalla nascita, senza interruzioni, fino al compimento del 18° anno e rende dichiarazione di elezione della nostra cittadinanza tra il 18° e il 19° anno di età.
3. Per matrimonio.
4. Per residenza.
5. Per adozione di maggiorenne cittadino straniero.
6. Altri casi speciali:
   • Chi ha la cittadinanza straniera ma viene riconosciuto quale figlio da una persona italiana;
   • Chi ha perso la cittadinanza italiana ed intende riacquistarla.

Come presentare la domanda

La cittadinanza per iure sanguinis si acquisisce mediante l’accertamento di uno status civitatis originale, non è soggetta ad alcuna condizione ulteriore e non è suscettibile di revoca sulla base della normativa introdotta dalla L. 132/2018.

Il riconoscimento dello status civitatis da parte di un cittadino italiano si può trasmettere anche ai discendenti di seconda, terza, quarta generazione che potranno essere riconosciuti cittadini italiani anche qualora nati e cresciuti all’esterno purché riescano a documentare la discendenza in linea retta dall’avo italiano poi emigrato.

La richiesta per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis va presentata presso il Comune Italiano di residenza, diversamente, se si risiede all’estero la richiesta va presentata presso il Consolato Italiano del proprio Paese.

Il richiedente dovrà dar prova:

1. Che l’avo cittadino italiano ha mantenuto la cittadinanza italiana sino alla nascita del discente (certificato negativo di naturalizzazione);
2. Dell’assenza di interruzioni nella trasmissione della cittadinanza, derivanti da dichiarazioni di rinuncia alla stessa da parte di ulteriori discendenti prima della nascita della successiva generazione;
3. Dimostrare la discendenza in linea retta allegando tutti i certificati di nascita e matrimonio muniti di legalizzazioni e, se necessaria, traduzione asseverata.

In media i tempi per ottenere la cittadinanza iure sanguinis sono di circa un anno e mezzo.

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