Il giudice tutelare è…

Diciamo subito che, come indica il nome, il giudice tutelare “tutela” coloro che ne hanno particolarmente bisogno.

L’ambito di intervento di questa figura è specialmente quello dell’amministrazione di sostegno.

Va quindi a tutelare coloro che ne hanno necessità in quanto soggetti deboli, minorenni o incapaci, totalmente o parzialmente, di provvedere alla cura dei propri interessi.

Il Giudice tutelare sovrintende alla maggior parte di quelle attività definite di “volontaria giurisdizione“.

Al fine di comprendere l’esatto ruolo del giudice tutelare dobbiamo quindi capire di cosa parliamo quando ci riferiamo alla volontaria giurisdizione.

Cos’è la volontaria giurisdizione

Si parla di volontaria giurisdizione, quando ci si riferisce ad una giurisdizione il cui scopo non è quello di risolvere le controversie.

Serve a indicare un tipo di attività in cui il giudice interviene come parte terza e imparziale ed è chiamato a tutelare gli interessi privati e a prevenire eventuali situazioni di danneggiamento.

In particolare i soggetti che richiedono l’intervento del giudice tutelare non dovranno essere necessariamente in conflitto, ma potranno anche solo trovarsi nella condizione di essere incapaci o non in grado di provvedere da soli ai propri interessi.

Ruolo del giudice tutelare

Il giudice tutelare è quindi un giudice del tribunale che esercita la giurisdizione volontaria. 

Questo significa che vengono affidate al giudice tutelare tutte quelle funzioni di tutela dei soggetti più deboli, quali per esempio i minorenni o le persone anziane che non sono più in grado di provvedere a loro stesse in autonomia. 

Una funzione molto importante, dove i provvedimenti dovranno essere stabiliti esclusivamente nell’interesse del soggetto incapace per il quale è stato richiesto il suo intervento. 

Un giudice tutelare può, per fare alcuni esempi:

• autorizzare i genitori a compiere atti di straordinaria amministrazione relativi al patrimonio dei figli minori;
• nominare un curatore speciale per figli minori nel caso in cui si trovino in conflitto di interessi con i genitori;
• nominare l’amministratore di sostegno e vigilare sul suo operato;
• nominare il tutore o il curatore e vigilare anche in questo caso sul loro operato;
• vigilare sull’osservanza delle condizioni stabilite dal Tribunale per l’esercizio della responsabilità genitoriale e per l’amministrazione dei beni del minore;
• adottare, su proposta del tutore, i provvedimenti circa l’educazione del minore sottoposto a tutela e all’amministrazione dei suoi beni;
• autorizzare il rilascio di un documento valido per l’espatrio al minore quando manchi l’assenso di uno degli esercenti la responsabilità genitoriale.

Un giudice tutelare nell’esercizio dei suoi compiti può quindi, in qualsiasi momento, convocare il tutore, il curatore o l’amministratore di sostegno per chiedere informazioni e per dare istruzioni per la migliore realizzazione degli interessi morali e patrimoniali della persona tutelata.

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