Con un voto bipartisan alla Camera, dopo il via libera al Senato, si introduce una corsia preferenziale per le adozioni da parte delle famiglie che hanno avuto in affido minori in stato di abbandono e adottabilità, tutto questo è stato possibile grazie a una norma che si chiama “diritto alla continuità affettiva dei bambini in affido familiare”. Un norma scontata, anche se nel nostro Paese sono passati ben quindici anni perché si arrivasse ad una legge che permetterà, da domani, anche ai genitori dell’affido di “concorrere” all’adozione del bambino preso in adozione.
La norma anche se positiva, contiene comunque un limite, ovvero l’esclusione per i single e le coppie di fatto. “Questa proposta di legge, riconoscendo alle famiglie una corsia preferenziale all’adozione, vuole soprattutto impedire che ad un primo trauma se ne aggiunga un secondo. Ma parliamo solo di famiglie affidatarie. Escludiamo le coppie e le famiglie di fatto, escludiamo i singoli e le singole affidatarie, cioè esercitiamo una differenza, per quanto riguarda una discriminazione, per il diritto alla continuità affettiva. Si escludono delle famiglie, ma di fatto escludiamo da questo diritto alla continuità affettiva alcuni minori e questo davvero non ci sembra giusto. Ci sembra una discriminazione”. Lo ha detto Pia Locatelli nel corso della dichiarazione di voto sulla legge sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare.