Il testamento biologico, chiamato anche testamento di vita o dichiarazione anticipata di trattamento (D.A.T.) costituisce l’espressione della volontà di una persona che, in condizioni di lucidità mentale, dichiara ciò che intende o non intende accettare in relazione alla somministrazione di determinate terapie mediche, nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte.
Questo generalmente può avvenire in caso di malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, o anche nel caso di malattie che costringano la persona ad osservare trattamenti medici permanenti mediante l’ausilio di macchinari o sistemi artificiali, che de facto impediscano la possibilità al paziente di condurre una vita sociale all’insegna della normalità.
Il 14 dicembre 2017, durante il Governo Gentiloni, è stata approvata in via definitiva al Senato, la legge sul biotestamento (legge 22 dicembre n.219), entrata ufficialmente in vigore il 31 gennaio 2018.
Nel rispetto dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, a tutela del diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona, la legge ribadisce il principio per cui nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, eccezion fatta per i casi espressamente previsti dalla legge.
Il cuore della legge è l’introduzione della disciplina delle DAT, disposizioni anticipate di trattamento, mediante le quali le persone possono dare indicazioni sui trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare nei casi in cui, in futuro, si trovassero in condizioni di incapacità.
Qui di seguito sono elencati i principali punti innovativi della normativa in materia:
Come dicevamo sopra, compilando la DAT, una persona può accettare di sottoporsi in futuro a qualsiasi cura, chiedere di essere assistita a oltranza oppure rifiutare qualsiasi accertamento o terapia.
Ad esempio è possibile decidere in anticipo, di non essere mai sottoposto a rianimazione, somministrazione di oppiacei e antidolorifici, intubazione, sedazione profonda …
Il testamento biologico permetterà di decidere quando si è ancora lucidi, in ragione del fatto che questi trattamenti possono rendersi necessari in condizioni d’urgenza, momento in cui non sarebbe possibile registrare l’opinione del paziente.
Oggi è possibile scaricare da Internet su siti specializzati un modulo per redigere il testamento biologico, altrimenti ci si può rivolgere al proprio avvocato di fiducia.
Dopo essere stato compilato, il modulo andrà firmato di fronte a un pubblico ufficiale, un notaio, a un medico del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) o in uno dei Comuni che hanno istituito l’apposito registro.
Le proprie volontà possono essere espresse anche con un documento video o con uno dei dispositivi di comunicazione utilizzato dai disabili.
In seguito saranno inserite in un portale in modo che in qualsiasi parte d’Italia, in caso di emergenza, sia possibile accedere alle nostre volontà.
Se a questo punto desideri ulteriori informazioni circa il testamento biologico o sui vari ruoli ad esso associati, puoi rivolgerti al nostro studio legale Avvocato Micheloni a Verona, contattandoci per telefono o compilando il FORM che trovi a questa PAGINA.